Profilo professionale Viticoltura ed Enologia

Funzione in un contesto di lavoro

Enologo

La figura professionale relativa a un laureato in Viticoltura ed Enologia, regolamentata dalla Legge n. 129 del 10 aprile 1991, è quella di enologo. L’Organisation Internationale de la Vigne et du Vin (OIV), ossia l’ente intergovernativo che a livello mondiale riunisce i principali Paesi produttori, ha definito l’Enologo persona altamente qualificata, tecnicamente e scientificamente preparata che, dalla coltivazione della vite alla raccolta dell’uva, dalla vinificazione all’imbottigliamento, sovrintende e determina quanto serve a garantire la qualità del prodotto.

Il laureato in Viticoltura ed Enologia può avere diverse collocazioni che vanno dall’attività individuale in proprio (libero professionista) ad attività all’interno di una struttura produttiva, con compiti subalterni o dirigenziali.

L’Enologo è un professionista della produzione, la cui professionalità si sviluppa principalmente nella responsabilità e nella gestione di complessi viticoli, enologici e vitivinicoli.

La principale funzione in ambito lavorativo è, perciò, la direzione e l’amministrazione di aziende vitivinicole dalla produzione dell’uva alla trasformazione della stessa e alla commercializzazione dei vini e dei prodotti derivati. Rientra tra le attività professionali anche l’effettuazione dei controlli microbiologici, chimici e organolettici dei vini e la valutazione dei conseguenti risultati.

Fa sempre parte dell’attività dell’enologo l’organizzazione aziendale della distribuzione e della commercializzazione dei prodotti vitivinicoli, compresi gli aspetti di comunicazione, di marketing e d’immagine.

 

Competenze associate alla funzione

Le principali competenze del laureato in Viticoltura ed Enologia sono:

  1. una solida base culturale relativa alle conoscenze nei settori della matematica, fisica, statistica, informatica, chimica e biologia, con particolare riferimento agli aspetti applicativi;
  2. una adeguata conoscenza del metodo scientifico, in grado di portarlo a risolvere i molteplici aspetti applicativi e previsionali del settore agronomico-produttivo, della viticoltura in particolare, della trasformazione industriale delle bevande fermentate;
  3. conoscenze e competenze tecniche e di laboratorio nel settore agronomico, alimentare e vitivinicolo, con particolare riferimento alla tecnologia ed al controllo della qualità delle bevande fermentate;
  4. idonea valutazione dell’impatto ambientale di impianti di produzione e trasformazione delle bevande fermentate;
  5. conoscenza delle responsabilità professionali ed etiche;
  6. conoscenza dei contesti aziendali e dei relativi aspetti economici, gestionali e organizzativi propri del settore agrario, alimentare e delle bevande;
  7. strumenti cognitivi di base per l’aggiornamento continuo delle proprie conoscenze, in particolare per quanto concerne la digitalizzazione, la sostenibilità, l’adeguamento alle modificate condizioni climatiche;
  8. utilizzo efficace, in forma scritta e orale, di almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre l’italiano, nell’ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni generali;
  9. adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione;
  10. capacità di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia.
 

 

Fonte: SUA-CdS

 
Ultimo aggiornamento: 24-11-2023