L'eccezionale evento di spiaggiamento, lo scorso 12 settembre sulle coste di Punta Penna a Vasto (CH), di sette esemplari di capodoglio (Physeter macrocephalus) tre dei quali tutti di sesso femminile deceduti, ha richiamato l'attenzione delle principali unità di ricerca nazionali e internazionali impegnate nella salvaguardia dei cetacei. Tra questi è intervenuta la Facoltà di Medicina Veterinaria di Teramo coordinata da Giovanni Di Guardo, docente di Patologia generale e Fisiopatologia Veterinaria. Numerosi sono stati gli studenti del Corso di laurea in Medicina Veterinaria e di quello in Tutela e Benessere Animale che hanno preso parte alle operazioni per la predisposizione delle indagini necroscopiche, al fine di ricercare le cause che hanno portato questi esemplari a spiaggiarsi sulle coste abruzzesi. Un'occasione da non perdere proprio per l'eccezionalità di tale evento.
Come sottolinea Giovanni Di Guardo - reduce da un workshop internazionale nell'Università statunitense di Princeton tenutosi lo scorso mese dove ha illustrato i suoi studi in campo cetologico per quanto riguarda le infezioni da Morbillivirus - «è stata un'opportunità più unica che rara di formazione in campo».
Gli studenti hanno potuto così partecipare a una pagina di storia in tema di biodiversità marina, accogliendo e offrendo il proprio aiuto ai massimi esperti del settore.
Gli insegnamenti appresi da questa scuola di vita che li ha visti protagonisti improvvisati ma non impreparati, pongono l'attenzione sulla conoscenza e il rispetto del lavoro scientifico e dei suoi tempi, oltre all'importante insegnamento di assumere atteggiamenti in difesa dell'ecosistema marino, delle sue risorse e della sua indispensabile biodiversità.