La principale area di ricerca è finalizzata a tutelare e conservare le razze equine, asinine e ovi-caprine a rischio di estinzione.
Lo studio relativo alla popolazione asinina di Martina Franca (razza asinina autoctona della Puglia, Sud Italia) è finalizzato all'indagine conoscitiva dei caratteri riproduttivi ed alla tutela ed amplificazione della variabilità genetica. Ciò è possibile correggendo il grado di consanguineità, attuando programmi di riproduzione tra soggetti con basso/assente grado di parentela. Sono inoltre sottoposti a valutazione i puledri nati ed indagate le principali malattie riproduttive della specie.
Lo studio sul Cavallo Agricolo Italiano da Tiro Pesante Rapido (CAITPR) è finalizzato, attraverso la scelta dei riproduttori ed all’impiego della riproduzione assistita, al miglioramento della razza ed alla sua conservazione e riqualificazione a lungo termine. Tale obiettivo può essere raggiunto attraverso la selezione e produzione di soggetti riconducibili alla “razza pura”, con le seguenti caratteristiche di massima: resistenza e docilità per usi tradizionali quali l’agricoltura animale, le attività forestali e agro-silvo-pastorali, il turismo equestre e le attività ricreative e/o agrituristiche. Tra i nuovi indirizzi per la selezione della razza si annoverano anche: buone doti attitudinali per il coinvolgimento di soggetti in attività di riabilitazione equestre ed Interventi Assisiti con gli Animali (IAA); attitudine sportiva per attività agonistiche e non. Sono infine apprezzate caratteristiche per l’integrazione nel territorio di origine: allevamento al pascolo come strumento eco-pastorale per la limitazione dell'impatto ambientale, per la sostenibilità ed il mantenimento del territorio e della tutela della biodiversità (anche attraverso la produzione di ibridi come muli e bardotti).
Lo studio sulla Capra Teramana (razza capra autoctona della provincia di Teramo, Abruzzo, Italia), e sulla Pecora Leccese (razza ovina autoctona della provincia di Lecce, Puglia, Italia) mira all’implementazione di strategie di salvaguardia e conservazione, a causa dell'esiguo numero di soggetti attualmente presenti sul territorio. Per evitare l'estinzione definitiva di questa razza è di fondamentale importanza ottimizzare l’allevamento e ricorrere a strategie riproduttive “in situ” ed “ex situ” per incrementare la numerosità della popolazione. Occorre inoltre fornire una assistenza ostetrico-ginecologica per individuare e limitare le possibili cause di distocia e di ridotta natalità.
Augusto Carluccio, full Professor
Domenici Robbe, full Professor
Ippolito De Amicis, RTD b
Salvatore Parrillo, RTD a
Roberta Bucci, PhD
Brunella Anna Giangaspero, PhD
Francesco Castelli, PhD
Maria Cristina Veronesi, Dipartimento di Medicina Veterinaria e Scienze Animali, Università degli Studi di Milano
Prof. Pasquale De Palo, Dipartimento di Medicina Veterinaria, Università degli Studi di Bari
Prof.ssa, Maria Elena Dell’Aquila, Dipartimento Di Bioscienze, Biotecnologie E Ambiente, Università degli Studi di Bari
Prof Andrea Mazzatenta, Dipartimento di Neuroscienze, imaging e Scienze Cliniche, Università degli Studi di Chieti.
Roig, Jordi Mirò, Servei de Reproducció Equina, Departament de Medicina i Cirurgia Animals, Autonomous University of Barcelona, Edifici V, Bellaterra, 08193, Spain
Ten. Col. Giovanni Notarnicola, Carabinieri Comando Ufficio Territoriale per la Biodiversità Martina Franca (BA)
Ten. Col. Monica Sciarra, Raggruppamento carabinieri Biodiversità Torre Feudozzo (AQ)
Dott.ssa Annalisa Parisi, Presidente e Direttore del Centro Studi della Biodiversità Associazione Passione CAITPR.