Al fine della diffusione della RSI alcune
organizzazioni internazionali importanti,
come l'Organizzazione per la
cooperazione e lo sviluppo economico
(OCSE) e l'Organizzazione internazionale
del lavoro (OIL), prediligono
un approccio promozionale fondato
sull'adozione di atti essenzialmente di
soft law, quali standard, best practices
e guidelines. Come vedremo in numeri
successivi delle presenti Notizie, un approccio
siffatto ha portato, e porta, anche
a far partecipare le imprese ai lavori
di conferenze internazionali dedicate
a temi particolarmente significativi
per la RSI, quali lo sviluppo sostenibile,
il contrasto della corruzione, la lotta
alla povertà umana e alla propagazione
di epidemie gravi, tra cui AIDS, malaria
e tubercolosi. Va segnalato che
l'approccio promozionale tendenzialmente
seguito sul piano internazionale
si fonda sul ricorso a incentivi e premi
privi, in linea di principio, di natura
monetaria. Essi consistono, infatti, soprattutto
nel riconoscimento del contributo
positivo che talune imprese tentano
di dare alla salvaguardia di alcuni
valori ragguardevoli per la vita di relazione
internazionale, come la pace, la
tutela dei diritti della persona umana e
dell'ambiente, nonché il fair trade. In
questo numero, si intende esaminare
quale genere di incentivi per la RSI
vengano utilizzati in Europa a livello
del diritto tanto dell'Unione europea
quanto dei suoi Stati membri.
Anche il presente numero è interamente
dedicato a un approfondimento
relativamente alla rilevanza che la
RSI può assumere per la tutela
dell'ambiente. Qui viene delineata la
normativa comunitaria in materia di
eco-gestione e audit ambientale, la
quale si fonda, come è, forse, noto, sulla
concessione della certificazione
EMAS. Un'impresa così certificata dimostra
di aver ridotto l'impatto ambientale
della sua attività e di essere,
pertanto, gestita in modo efficiente
non solo sotto il profilo economicoaziendale.
Questo risultato dovrebbe
rappresentare un importante vantaggio
competitivo e rafforzare, di conseguenza,
la posizione di una siffatta
impresa nei mercati dove essa opera.
La certificazione EMAS costituisce
uno strumento di realizzazione della
RSI perché è non obbligatoria, ma volontaria.
Nel presente numero sono descritte le
diverse fasi della procedura che deve
essere espletata per l'ottenimento della
certificazione EMAS, nonché i suoi
effetti. Viene inoltre evidenziato il rapporto
intercorrente tra la certificazione
EMAS e quella ISO 14001.
Il presente numero è interamente dedicato
a un approfondimento sull'Ecolabel,
con riguardo in particolare
ai requisiti che devono essere
soddisfatti per la sua concessione.
Viene sottolineata l'importanza di
tale certificazione la quale arricchisce
senz'altro l'immagine di
un'impresa operante in un settore di
per sé particolarmente inquinante,
come, per esempio, quello di produzione
della carta. Va nondimeno
riconosciuto il fatto che, soprattutto
in certe zone geografiche, le preferenze
dei consumatori stentano a indirizzarsi
verso l'acquisto di prodotti
e servizi così certificati. Sotto
questo profilo, servirebbe dunque
un'azione più incisiva, sul piano tanto
europeo quanto nazionale, per la
promozione dell'Ecolabel.
L'augurio è che la nostra iniziativa
possa essere utile a tal fine.
Per informazioni:
Prof.ssa Pia Acconci - Responsabile del progetto
pacconci@unite.it
Unità di ricerca Università di Teramo:
Emanuela Pistoia (ricercatore)
Alessandro Perfetti (assegnista di ricerca)
Martina Guidi (dottore di ricerca).
Programma di Ricerca di Interesse Nazionale (PRIN) 2006
"Imprese multinazionali e diritto internazionale: obblighi e forme di responsabilità"
coordinato dalla Professoressa Flavia Lattanzi dell'Università di Roma3.