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MASTER ENRICO MATTEI: IMPRENDITORI, SINDACALISTI E ESPERTI A CONFRONTO SU COME USCIRE DALLA CRISI ECONOMICA

Teramo, 16 maggio 2014 – Nell’ambito delle attività del Master Enrico Mattei in Vicino e Medio Oriente, coordinato da Claudio Moffa, e del Dottorato di ricerca in “Multilevel Governance”, sabato 17 maggio, a partire dalle ore 10.30, presso l’Aula Tesi della Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Teramo si terrà un confronto dal titolo Imprese, come uscire dalla crisi: i diversi livelli del che fare.

Dopo l’introduzione di Claudio Moffa - autore tra l’altro del libro Rompere la gabbia: sovranità monetaria e rinegoziazione del debito contro la crisi – che parlerà di “Imprenditori, Sindacati, Stato in Italia: il caso dell’emissione monetaria”, seguiranno gli interventi di Giuseppe Rapone, imprenditore e consigliere di Confindustria Teramo che affronterà il tema della “Crisi in Abruzzo tra problematiche locali e dimensione europea”; Tiziano Tanari, imprenditore delle Marche e presidente GT Marche –Associazione MMT Italia, che si soffermerà sul “Rilancio delle PMI e l’etica dell’Impresa”; Claudio Zanasi, esperto di sovranità monetaria e signoraggio, con una relazione dal titolo “Il trucco del debito pubblico”; Giovanni Zibordi, autore del volume La soluzione per l’Euro (Hoepli 2013), che interverrà su “200 miliardi per rimettere in moto l’economia italiana”.

Seguiranno le proposte dei sindacati attraverso Maurizio Spina della Cisl Abruzzo-Molise e Gianni Di Cesare della Cgil Abruzzo.

Il dibattito sarà chiuso da Roberta Ancona esperta di comunicazione, Fabrizio Antolini dell’Università di Teramo, Roberto Calletti imprenditore toscano, Vincenzo Caterino imprenditore pugliese, Giovanni Piersanti dell’Università di Teramo e Graziano Paccapelo presidente della Fondazione “Salto nel futuro”.

«L’incontro-confronto tra imprenditori, sindacalisti ed esperti – si legge nella presentazione – cercherà di trovare un punto di raccordo per salvare produzione e occupazione dalla crisi. Le nostre proposte principali sono due, una di medio periodo, investimenti fino a 200 miliardi di spesa, oltre il tetto cioè imposto dai Trattati dell’Unione. L’altra, strategica e ‘strutturale’, si articola a sua volta in due capitoli: da un lato la revisione radicale del Debito, che sempre più appare una ‘truffa’ da anatocismo e da usurpazione del reddito da emissione monetaria da parte delle banche private dall’altro, appunto, la riconquista della sovranità monetaria da parte dello Stato italiano»

REDAZIONE UFFICIO STAMPA


Ultimo aggiornamento: 16-05-2014