In memoria di Lucio Iezzoni

Lucio Iezzoni è deceduto ieri sera (22 aprile) presso l’ospedale di Teramo.

Il Rettore, il Preside, i Docenti ed il Personale amministrativo della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Teramo intendono ricordare il suo percorso lavorativo, ma soprattutto il suo lungo e intenso legame con l’Ateneo teramano.

 

Assunto in data 1/03/1972, ancora minorenne (la maggiore età veniva acquisita a ventun anni), dalla Libera Università “G. d’Annunzio”, ha trascorso circa trent’anni nei meandri dell’edificio del Rettorato di Viale Crucioli, per poi essere tra i primi pionieri nella nuova struttura di Colleparco (dal 1999) dove ha proseguito la sua attività fino alla pensione, il 1 agosto 2014, dopo ben 42 anni di servizio. 

Il Dott. Lucio Iezzoni (da molti conosciuto anche come Ciuciùlo) ha percorso tutti i gradini della carriera, iniziando come usciere, passando per il ruolo di bibliotecario, poi archivista, fino ad arrivare a ricoprire l’incarico di Segretario Amministrativo dei Dipartimenti della Facoltà di Giurisprudenza, per concludere con la qualifica di Responsabile delle Scuole di Specializzazione. 

Con i colleghi di lavoro ha sempre instaurato un ottimo rapporto basato sulla reciproca fiducia e la creazione di un ambiente lavorativo sereno e rilassato; innumerevoli aneddoti (alcuni diventati leggendari) lo vogliono protagonista di allegre vicende, soprattutto nei primi anni dell’autonomia dell’Ateneo Teramano (1993), in cui si respirava una vera armonia lavorativa ed una battuta di spirito tra colleghi (sia personale docente che amministrativo) era sempre ben accetta. 

Personaggio molto conosciuto in città, non solo per il legame universitario, Iezzoni è stato il simbolo della Goliardia degli anni d’oro (soprattutto ’80 –’90) ; il suo nome è conosciuto anche in giro per gli altri atenei italiani, grazie alle sue avventure come coach della squadra di pallacanestro del CUS teramano, con importanti successi a livello nazionale. 

 

In questo triste periodo in cui il Coronavirus ha imposto distanza e immobilità, non sarà possibile omaggiare l’ultimo saluto al collega Lucio come avrebbe meritato; a chi ha avuto modo di conoscerlo, la sua dipartita silenziosa lascia un grande vuoto. 

Tutto l’Ateneo si stringe attorno al dolore della moglie Giuliana, il figlio Amedeo, la nipotina Irene e tutta la sua famiglia.

 
Ultimo aggiornamento: 24-04-2020